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trevor jackson

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Trevor Jackson è un artista visivo e produttore audio attivo da oltre 20 anni. Designer, direttore artistico, video-maker ha esposto tra l’altro all’ICA, come al Baltic, al Guggenheim e al Barbican, oltre ad aver lavorato per BMW, Coca-Cola, Nike, Stone Island e molti altri. La sua Output Recordings ha introdotto nuove frontiere, sia per scelte artistiche in termini di proposte musicali (Four Tet, Lcd Soundsystem, Luke Abbott, Mu…), sia nella cura estetica, proponendo oggetti con una forte impronta visiva. Come DJ recentemente Jackson ha lavorato e curato remix per Gossip, Doves, DJ Hell e Franz Ferdinand, U2 oltre ad aver contribuito alla serie DJ Kicks della K7.

pan daijing

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Cresciuta nella Cina meridionale, senza accesso a internet e con una limitata esposizione musicale, Pan Daijing oggi vive in Europa e conduce una ricerca artistica in cui l’attenzione ad alcuni temi di matrice asiatica – la ciclicità, la trasformazione – si fonde con uno spietato rifiuto delle rigidità, delle convenzioni e dei tabù che probabilmente permeano la società cinese. Il suo sound e ancor di più le sue esibizioni – spesso ibridi di live set e performance art, con un largo contributo di improvvisazione – sono provocanti, affascinanti e disturbanti al tempo stesso, invitanti e invadenti. Astro nascente del panorama noise contemporaneo, dopo due EP la giovane artista cinese debutta nel lungo formato con “Lack 惊蛰”, album uscito su PAN il 28 luglio scorso.

SHIT & SHINE

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Shit & Shine è un mostro anglo/americano (il Texas e Londra, gli avamposti), autore di un noise feroce, assatanato e ultra-tribale, spesso al servizio di improvvisazioni sterminate e monolitiche che dal vivo raggiungono forme di parossismo spesso incontrollate. Desiderosi di restare nell’ombra – non concedono, infatti, interviste – Larry Mannigan (batteria), Craig Clouse (chitarra, basso, voce, elettronica) e Frank Mckayhan (basso, chitarra, voce) hanno dato vita, in appena un lustro, ad una delle saghe musicali più affascinanti e coinvolgenti degli ultimi anni. Nei loro cerimoniali assatanati e nelle loro torbide, rumorosissime esplorazioni sub-soniche, convergono tracce di Brainbombs, Merzbow, Butthole Surfers, Boredoms, Napalm Death, Strangulated Beatoffs, Faust, Sharkbait e Thinking Fellers Union Local 282, anche se, molto più semplicemente, si può immaginare la loro musica come un connubio anarchico tra i tornado spietati dei Rusted Shut e le dissolute orge percussive dei Crash Worship.

MATTEO VALLICELLI

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Matteo Vallicelli è il batterista dei Soft Moon, band con cui ha suonato in tutto il mondo, compreso un tour di spalla ai Depeche Mode. Esordisce con il suo album solista il 3 febbraio scorso, su Captured Tracks, etichetta culto di Brooklyn che negli anni ha lanciato Mac DeMarco, DIIV, Beach Fossils, e gli stessi Soft Moon tra i mille altri. Primo è un disco bellissimo, sognante, psichedelico e dilatato, che porta in un’altra dimensione. E’ il risultato dell’intricato viaggio introspettivo di un compositore che ha scelto la dimensione elettronica virandola in chiave psichedelica, sperimentando con synth, loops e drum machines, paradossalmente senza indulgere sull’elemento percussivo, in senso quasi liberatorio.

silvia kastel

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Silvia Kastel ha studiato ingegneria del suono e musica elettronica a New York e ha seguito seminari con Joan La Barbara; collabora con Seymour Glass di Bananafish magazine e dal 2009 dirige la Ultramarine records. Presenterà a Path 2017 il suo nuovo album in uscita il prossimo ottobre sull’etichetta di culto Blackest Ever Black.

mohammad

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Attivi dal 2009 con uscite su Pan e sulla propria Antifrost, i Mohammad hanno costruito negli anni un sound inconfondibile e personale grazie all’utilizzo tutt’altro che ortodosso di strumenti come contrabbasso, violoncello e oscillatori. Il risultato è un lavoro olistico e totalizzante, giocato su timbri grevi e perentori, solenni e contemplativi. Una sorta di musica da comunità monastica post-apocalittica.

ANDREA BELFI

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Uscito il 26 maggio 2017, Ore di Andrea Belfi è la prima uscita di Float, la nuova label inaugurata da Sofia Ilyas del giro Erased Tapes. Registrato alla Saal 3 del Funkhaus di Berlino, il lavoro vede il musicista elettroacustico alle prese con ciò che sa fare meglio: cinque tracce che mettono al centro l’aspetto ritmico/percussivo circondandolo di basse frequenze, venti cosmici ed altre scure modulazioni elettroniche a piegare spazio e tempo.

NICOLA RATTI

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Curatore dello sleep concert che chiuderà la quarta edizione del Path Festival è Nicola Ratti, milanese classe 1978, uno dei principali esponenti della nuova scena elettronica italiana votata alla ricerca e alla sperimentazione. Chitarrista con i Ronin e musicista poliedrico attivo da anni, il suo approccio attuale è focalizzato sulla sperimentazione analogica, il sound design e le installazioni sonore. Affianca alla carriera solista collaborazioni con Giuseppe Ielasi come Bellows e con Attila Faravelli ed Enrico Malatesta come Tilde, oltre a sconfinamenti sempre più presenti nel mondo dell’arte visiva contemporanea. È stato il curatore delle Variable Series presso lo spazio O’ a Milano, organizzatore del Festival Auna e attualmente, con Alberto Boccardi, è il curatore di Standards, Milano, luogo di incontro e approfondimento sulla musica sperimentale. Al momento lavora come sound designer e tecnico del suono live con Romeo Castellucci – Socìetas Raffaello Sanzio e Silva Costa.

GIOVANNI LAMI

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BIAS di Giovanni Lami è concettualmente un progetto collegato alla memoria e al vuoto. Di fatto, alcuni nastri magnetici sono stati sepolti per mesi in diverse condizioni ambientali, facendo sì che il materiale ferromagnetico di supporto ed il supporto plastico stesso del nastro venissero degradati in modo totalmente imprevedibile ed irreversibile. Quei nastri poi sono stati “riciclati” e utilizzati su diversi registratori a bobina andando ad “appoggiare” tutto lo sviluppo del lavoro sull’aumento del rumore di fondo causato dalla degradazione degli agenti ambientali, inserendo nei lunghi loop i suoni dei registratori, dei nastri, di lamelle e di piccoli oggetti catturati da quattro microfoni, oltre a pochissimi campioni, restando sempre in una zona grigia di confine sonoro dove ogni piccolo evento colpisce ed influenza tutti gli altri in un cambiamento incessante.

donato epiro

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Biologo, compositore e musicista pugliese, lavora su una commistione di influenze in cui partiture elettroniche composte da suoni provenienti principalmente da archivi in rete, video, nastri, samples, sintesi FM, si intrecciano a tematiche ecologiche, antropologiche e fantastiche, per dare forma a nuovi spazi ed ecosistemi sonori. A tre anni di distanza dal suo primo album Fiume Nero (Black Moss records), presenta il suo nuovo lavoro Rubisco, prodotto dall’etichetta londinese Loopy (label personale di Samuel Strang della 4AD). Una riflessione sull’assenza e su come determinati spazi mantengano residui di quello che di vivo prima ospitavano. È un disco sulla comunicazione e l’influenza reciproca fra la materia “viva” e l’ambiente artificiale progettato per contenerla, sugli scambi e le trasformazioni continue fra questi due reparti.
Epiro gestisce la tape label Canti Magnetici, è curatore della serie Grandangolo per Cinedelic Records ed è parte del collettivo 0riente, impegnato nell’organizzazione e promozione, nel Sud del Salento, di eventi legati al suono.

mace.

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Mace. è il progetto iniziato nel 2013 da Enrico Cesaro (1988) che sin dalle prime uscite su label quali Further Records e Eclipse music mette in chiaro la sua ossessione emotiva nei confronti di un mondo parallelo, quello dell’orbita finanziaria e del rapporto umano con quest’ultima, tramite scenari sonori senza limiti di genere e tecniche creative. Fino ad ora Enrico ha pubblicato i suoi lavori su labels come l’americana Further Records (The Metamorphosis Through Dreams, 2013), le italiane Eclipse Music e Veleno Viola, e la svizzera Lux Rec, che ha recentemente stampato “Four Things Everyone will Be Talking About Today”. Al momento con il suo nuovo lavoro “Life, Intelligence, Joy, Breathing” (angoisse 2017) ha decisamente virato verso ritmi fratturati e texture astratte, che danno voce a visioni di macchine fredde e panorami di algorithmic trading ed evoluzioni fintech.

 

BELLATRIX?

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Bellatrix? è un progetto di Riccardo Castagna. All’attivo release su Veleno Viola e Nightshades, oltre che una tape autoprodotta su Anime Solitarie Cassette, label fondata dall’artista. E’ inoltre alla guida di un party, “Culto”, con Shinoby a Verona.

shinoby

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Omar Contri è forse meglio conosciuto per la sua prolifica,estrema ed abravisa produzione musicale sotto il nome di Shinoby. Dopo alcuni splits improntati su suoni più acid con Parris Mitchell fonda, nel 2015, la sua personalissima etichetta ISTHEWAY dove coinvolge artisti come remixers del calibro di Madteo, Jamal Moss, Tzusing, Samo DJ, The Analogue Cops, Mgun e collabora nel suo quarto EP con Hypnobeat (James Dean Brown & Helena Hauff).
Ad oggi la label conta già quattro EP e un 2xLP, oltre a due tapes e un DVD in collaborazione con l’artista Paolo Gioli.

S/V/N

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S/V/N/ (Savana) è un programma artistico con base a Milano incentrato sulla ricerca sonora e multimediale. Ha organizzato e promosso eventi culturali con concerti, club night, talk, incontri, mostre e performance in molte realtà milanesi e non fra cui Ex Casa Discografica CGD, Museo della Scienza e della Tecnica di Milano, Inner_Spaces (Auditorium San Fedele), Terraforma, The Others, Club to Club, Dancity, MUDEC, BASE, MAGA, Sprint, UOVO. Cura con Frequente la programmazione dello spazio milanese di sound-art Standards e organizza il festival di suoni e culture post-globali MASH.

DISCIPULA

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Discipula work focuses on the exploration of the role and uses of images in the contemporary mediascape. Driven by the rise of communication technologies, images invade and expand our world and our perception of it. They transcend representation, embodying transient desires and needs. This way they become gateways to the ideology that creates them. Discipula refers to images as political and economic tools, means of power and control whose ambiguous nature can be controlled to determine shifts in the perception of reality. With regard to this, Discipula pays particular attention to the role of the viewer as well as to the act of looking as a form of political conscience.